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Sempre più under 50 si avvicinano al mini lifting e c'è un valido motivo

Intercettare subito i primissimi cedimenti dell'ovale è fondamentale, ma cosa cambia da un lifting tradizionale?

Quando si parla di lifting del viso, il pensiero va alle star over 60 che hanno dichiarato di essersi sottoposte alla procedura, da Kris Jenner a Jane Fonda (quest'ultima non ne va fiera, ma questo è un altro discorso). Raramente si associa questa procedura chirurgica alla fascia di under 50. Tuttavia, ricorda un interessante articolo dell'American Society of Plastic Surgeons, negli ultimi anni questo intervento anti age sta guadagnando crescente popolarità tra le 40enni, le quali preferiscono intercettare subito i primissimi cedimenti dell'ovale, intervenendo senza aspettare che la situazione peggiori. In tutto ciò, ricordano gli esperti americani, le under 50 scelgono però la versione mini del lifting facciale. Quali sono le differenze con quello classico? Lo abbiamo chiesto all'esperta.

Mini lifting e lifting non chirurgico, le due scelte delle under 50

Prevenire è meglio che curare. Chi è di questa scuola di pensiero, tende ad affacciarsi al mondo delle procedure beauty professionali molto prima del 50esimo compleanno. Ce lo conferma la dottoressa Valentina Finotti, medico estetico rigenerativo di Clinica Sotherga a Milano. "E aggiungo che considerare già a partire dai 40 anni le procedure anti età significa poter contare su una reazione decisamente migliore da parte dei tessuti cutanei". Ma cosa si intende per mini lifting? "La scelta del mini lifiting è pur sempre quella di un intervento chirurgico. Rispetto al full lifting, però, va a risollevare solo la parte del terzo medio (ossia l'area del viso comprende le guance e la regione zigomatica) e del collo, rimuovendo attraverso un'incisione una porzione di pelle. Dall'altro lato si parla sempre più di lifting non chirurgico, riferendosi alla sinergia mirata e ottimale delle ultime tecnologie medico-estetiche in direzione di un effetto anti età importante. In questo caso va detto che l'invasività è ridotta e il recupero più gestibile. Ne è un esempio il protocollo Golden Pro Lift, messo a punto combinando due metodiche per un'azione potenziata sulla pelle. Si inizia con una seduta viso di Morpheus, nuovissimo macchinario in boom negli Stati Uniti (anche grazie alla testimonianza social di star notoriamente esigenti e vanitose come Kim Kardashian). Trattasi di una radiofrequenza ad ago, che quindi arriva più in profondità, con uno stimolo extra di nuovo collagene, che si sviluppa nelle settimane che seguono il trattamento. Rispettando i giusti tempi di attesa vengono poi messi in calendario due sedute di Profhilo viso, trattamento iniettivo brevettato e made in Italy, che grazie alla somministrazione di acido ialuronico ibrido (unico nel suo genere) supporta le funzioni biologiche della pelle. L'effetto è tangibile: un rimodellamento dell'ovale, con tessuti cutanei compatti, sodi e in ottimo stato di salute".